219: i numeri terribili che contano veramente
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Il premier Conte, sei ministri e le Regioni firmano un protocollo per dare il via alla lotta all’inquinamento atmosferico, che in Italia uccide 219 persone al giorno. L’occasione: il “Clean air dialogue” con l’Unione europea. Regista il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che annuncia “una mobilitazione senza precedenti”: per la prima volta si affaccia la possibilità di un piano di largo respiro che chiama in causa Governo, amministrazioni locali, società civile e imprese. Presidio di Fridays for future e Extinction rebellion.
Al Dialogo “sull’aria pulita”, frutto di un lungo lavoro di preparazione coordinato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, in risposta anche a due procedure di infrazione da parte dell’Unione europea (giunte di fronte alla Corte di giustizia), si sono ritrovati a Torino il 4 e 5 giugno per un “Clean air dialogue”, insieme al Commissario europeo per l’ambiente, il laburista maltese Karmenu Vella, il presidente del Consiglio dei ministri Conte e ben sei ministeri, oltre a una nutrita rappresentanza di Regioni e enti locali.
In Europa quasi mezzo milione di morti l’anno
Di là delle procedure di infrazione (per il superamento dei livelli di biossido di azoto – NO2 – e di particolato – PM10) il problema è grave e tocca non solo l’inquinatissima pianura Padana, ma anche il resto d’Italia. Sono 219, ha ricordato Sergio Costa, le morti premature ogni giorno nel nostro paese dovute all’inquinamento dell’aria, oltre 1.200 nella UE, in cui comunque l’Italia ha un triste primato negativo. Numeri terribili, ben più importanti (diciamo noi) di quelli dello spread (che comunque sale per mancanza di quella transizione ecologica che sola può dare speranza per il futuro) o altri, ben più presenti sulle pagine dei giornali e nei titoli dei TG.
“Una mobilitazione senza precedenti”
“Una mobilitazione senza precedenti”, insomma, come l’ha definita il ministro Costa, firmatario del piano di azione con Conte, il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, il Ministero della salute e le Regioni e le Province autonome, rappresentate dal presidente dell’Emilia-Romagna Bonaccini, Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Cinque gli ambiti di azione previsti dal protocollo che avrà una validità di ventiquattro mesi, diciassette le azioni concrete (tutte tracciabili e misurabili, assicura Costa).
È una responsabilità, ha detto ancora il ministro, “morale oltre che politica”.
Parlando forse a nuova perché suocera intenda, il premier Conte ha esortato a “restituire ai cittadini fiducia anziché paura” e ha sottolineato l’importanza di evitare compartimenti stagni, “perché tutto è collegato”. Trasporti, agricoltura e riscaldamento domestico i settori più coinvolti dal protocollo.
Non fermare la ribellione per una rivoluzione verde
Si vedrà: “i protocolli non servono a nulla se non seguono un impegno comune e i finanziamenti”, ha osservato realisticamente Stefano Bonaccini presidente della Conferenza delle Regioni, ma ha anche ammesso che “si è consumato troppo suolo, la sostenibilità è stata troppo trascurata rispetto alla crescita”.
Netta, nei suoi saluti, la sindaca pentastellata di Torino Chiara Appendino, che ha invitato a non fermare la ribellione verso una rivoluzione verde.
Il presidio di Fridays for future e Extinction rebellion
La ribellione era fisicamente presente nell’auditorium dell’Environment Park, sede del summit Italia-UE, sotto forma dei giovani di Fridays for future che hanno letto una loro dichiarazione in apertura dei lavori (nella foto accanto) e hanno presidiato il convegno insieme agli alleati Extinction Rebellion.
E Karmenu Vella, commissario UE per l’ambiente, ha ammonito che l’aria pulita “non è negoziabile” e che l’inquinamento atmosferico nuoce di più ai poveri, ai giovani, agli anziani.
Di fronte all’ambiente non siamo tutti uguali.
Tutti i documenti del “Clean air dialogue” su:
https://www.minambiente.it/pagina/clean-air-dialogues
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- Sociologo dell'ambiente, giornalista e scrittore, Mario Salomone dirige ".eco" dalla fondazione (1989), è autore di saggi, romanzi e racconti e di numerosi articoli su quotidiani e riviste. Già professore aggregato all'Università di Bergamo, è Segretario generale della rete mondiale di educazione ambientale WEEC, che realizza ogni due anni i congressi del settore.
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