Senza dimenticare le ombre, nel numero di giugno 2023 di “.eco” proposte, esperienze, percorsi didattici, segnalazioni e contributi teorici per rinnovare l’educazione formale e non formale (nei metodi e negli spazi), per riqualificare i territori, per trovare ispirazione in libri classici e libri nuovi. Due articoli riassumono tutte le criticità dell’ipotetico ponte sullo stretto di Messina.
(Nell’immagine di apertura, volti e profili di chi ha collaborato al numero di giugno 2023)
In copertina, un messaggio eloquente: gli orsi ci piacciono e vogliamo vivere in pace con loro. Nell’interno, in un numero che cresce di pagine, “.eco” di giugno 2023 presenta un ricco panorama di contributi che toccano vari aspetti dell’educazione formale e non formale.
Si tratta di questioni controverse (come il dossier sul “mitico” ponte sullo stretto tra Sicilia e Calabria), di classici da rileggere con lo sguardo e le preoccupazioni dell’oggi (Calvino e Scotellaro) o di testi che offrono un contributo innovativo sul cibo per antonomasia (il grano) e sul cibo animale (come il romanzo poetico e politico, realista e romantico, capace di emozionare e far riflettere, di Joseph Ponthus).
Ma questa è solo una parte, come si è detto, di un numero ricco di contributi su tendenze e iniziative emergenti nel campo dell’educazione.
Un bisogno di novità
Il “Tema” centrale è dedicato – così come quello del precedente numero – a “cosa c’è di nuovo”: di novità c’’è bisogno perché, come sottolineano con motivati accenti critici alcuni articoli, le ombre comunque non mancano. Tra i segnali positivi e i lampi di luce, progetti e metodi partecipativi di riqualificazione degli spazi scolastici, delle città e dei territori, riflessioni pedagogiche, percorsi didattici.
Maria Antonietta Quadrelli, ad esempio, presenta la prima parte di un articolato percorso sui fiumi, “vene della terra”, Leonardo Marotta affronta il tema del rischio.
E, come sempre, aprono il numero le belle foto di Roberto Besana, commentate da Nello Rossi.
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".eco", rivista fondata nel 1989, è la voce storica non profit dell'educazione ambientale italiana. Intorno ad essa via via si è formata una costellazione di attività e strumenti per costruire e diffondere cultura ecologica e sostenibilità.